Chiudere un terrazzo o un balcone: com’è possibile farlo regolarmente senza abusi, rispettando la legge? A quali soluzioni si può ricorrere?

La possibilità di ricavare spazi extra dal terrazzo o dal balcone per una stanza, camere, ripostigli, depositi e zone pranzo di taglia medium o large è qualcosa che fa davvero gola a tutti, soprattutto quando si è alle prese con un terrazzino o un balcone piuttosto profondo.

Negli ultimi decenni siamo stati circondati da edifici verandati. Negli anni ’70-’80-’90 c’è stato un boom di cucinini e zone deposito ricavate nelle stringhe strette dei balconi dell’epoca. Chiunque, se ha potuto, ha approfittato di quello spazio in più che fa sempre gola in ogni stagione.

P.S.  Si specifica che per veranda si intende un “locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili“. Verandare dunque significa, in soldoni, “chiudere con delle vetrate un balcone o un terrazzo”.

Oggi vi sono diverse soluzioni per valorizzare un ambiente esterno ed è possibile chiudere un terrazzo/balcone per ricavare più spazio e migliorare gli ambienti di casa, senza incorrere in sanzioni e abusi edilizi.

Facciamo chiarezza. Niente opinioni personali o chiacchiere da bar. Quando devi chiudere un balcone hai a disposizione una vasta letteratura di opinioni. Vediamo come procedere correttamente.

(Alla fine del paragrafo, invece, saranno presenti due consigli per evitare inutili perdite di tempo.)

FATTIBILITA’ E PERMESSI: LA PROCEDURA COMPLETA

Innanzitutto, nonostante esistono prodotti e soluzioni generalmente considerati in edilizia libera, la procedura prevede che andrebbe effettuata in via preliminare una verifica all’Ufficio Tecnico del Comune di appartenenza sulla possibilità di realizzare una veranda senza permessi o senza determinate procedure burocratiche, come ad esempio l’apertura di una SCIA o addirittura la richiesta di un Permesso a Costruire.

Anche a livello condominiale, sarebbe necessario interpellare le parti e verbalizzare le decisioni: la problematica starebbe nel fatto che con una vetrata o una pergola si potrebbe rovinare il complesso estetico del prospetto, per cui, in linea generale, è sempre meglio chiedere il consenso a tutti i condomini, in sede di assemblea, a meno che non l’abbiano già fatto tutti o se nel regolamento condominiale sia già autorizzato.

Inoltre, per ovvie cause, l’ancoraggio della veranda può rappresentare una fonte di discussione, come attaccarsi ad un balcone superiore non proprietario. (Nelle nuove costruzioni conviene far aggiungere già nella vendita il consenso del vicino del piano di sopra).

In linea di massima, ciò che si può o non si può fare e quali permessi è necessario chiedere, dipende dalla combinazione di diversi fattori, di cui il principale è il tipo e il posizionamento di abitazione su cui si interviene.

Se sei in un condominio, devi far riferimento anche al Regolamento Condominiale e alla Delibera dell’Assemblea.
Se sei indipendente, devi comunque far riferimento al Regolamento Comunale per scongiurare eventuali abusi edilizi.

In genere è meglio incaricare un Tecnico (geometra, architetto o ingegnere) per accertarti di eventuali vincoli o impedimenti vari e anche per redigere il progetto, soprattutto a fronte di grandi strutture e interventi,  oppure recarti personalmente presso l’Ufficio Tecnico per capire quanti metri puoi sfruttare per la tua volumetria aggiuntiva.

Nel caso servisse, il progetto poi sarà presentato al Comune di riferimento per ottenere il Permesso a Costruire.

Con il Piano Casa è possibile ampliare casa sul terrazzo aggiungendo fino al 20% della volumetria esistente dell’edificio.

CONSIGLI E RACCOMANDAZIONI: COME MUOVERSI AL MEGLIO

Spesso nei vari comuni vi sono addetti mal informati o, addirittura, poco competenti. Questo porta poi al rifiuto dell’ intervento o alla richiesta di svariate direttive tecniche / estetiche.

Questo accade a volte anche con professionisti come geometri e architetti.

Il nostro consiglio, dunque, è quello di presentare (a prescindere dall’ente o dal professionista in questione) una documentazione completa di informazioni utili, mirate, funzionali alla realizzazione del lavoro. Le “parole giuste” per far sì che la struttura venga autorizzata fluidamente senza permessi e costi particolari.

Più che una domanda, consigliamo quindi di esporre una vera e propria constatazione, “un’ avviso competente in materia”.

Utilizzare le parole e le normative corrette, può infatti semplificare o cambiare l’esito della consultazione.

Nelle nostre consulenze, a tal proposito, ci preoccupiamo sempre di fornire tali informazioni per anticipare eventuali situazioni scomode.

Ad esempio, per evitare di richiedere un Permesso a Costruire, è importante parlare di struttura “temporanea, mobile e rimovibile”. Parole chiave.

Un consiglio ulteriore, per semplificare ulteriormente la procedura, è quello di considerare le tende verticali per l’ermetizzazione dell’ambiente esterno, dato che rappresentano comunque un prodotto molto più semplice da gestire a livello normativo.

CHE COSA SI PUO’ FARE: I PRODOTTI

Presupposto: nonostante esistono prodotti e soluzioni generalmente considerati in edilizia libera, nessun produttore può dare una certificazione definitiva sulla libera installazione. L’ente che può interpretare o meno un prodotto come rimovibile/smontabile è soltanto il Comune che può determinare regole differenti sul territorio.

In linea di massima, le soluzioni funzionali alla valorizzazione e protezione di un balcone / terrazzo / giardino sono differenti: tende da esterno, pergotende, pergole bioclimatiche, vetrate, zanzariere, tende a rullo, verande, pensiline, serre bioclimatiche…

Ad ogni prodotto vengono affiancate caratteristiche e performance diverse, garantendo così un ottimale ventaglio nella valutazione e nella scelta più idonea alle proprie esigenze.

Come accennato, uno stratagemma per evitare di richiedere permessi o di incappare in spiacevoli litigi tra condomini è l’utilizzo di tende da sole a caduta verticale, magari dotate di cassonetto maxi e guide antivento, con scorrimento del telo vincolato nelle guide tramite sistema brevettato con cerniera a zip.

Come materiale si potrebbe anche utilizzare il pvc trasparente per avere la possibilità di godere della vista anche in inverno.

Che si tratti di chiudere ermeticamente o schermare solamente la luce solare, è sempre meglio affidarsi al parere di un esperto per scoprire le soluzioni e identificare il prodotto più indicato.

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